Promotore: ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Dongo
Aderiscono: Cittadini Insieme – Porlezza, Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” – Como, Centro Studi “Schiavi di Hitler” – Cernobbio, ANPPIA – Como, SPI-CGIL – Dongo Patrocinio del Comune di Porlezza
Per la rubrica Ritratti dimenticati, Patrizia Di Giuseppe ricostruisce la figura di Colomba Antonietti. Figlia di un fornaio di Foligno, giovanissima, sposa, contro il volere di tutti e clandestinamente, il conte Luigi Porzi, tenente dell’esercito pontificio. I coniugi, inquadrati nei Bersaglieri, combattono con Giuseppe Garibaldi e Luciano Manara nella battaglia di Velletri e negli scontri in difesa della Repubblica Romana sul Gianicolo, dove, il 13 giugno 1849, Colomba Antonietti perde la vita colpita da una palla di cannone. Il suo è l’unico busto dedicato ad una donna presente tra i patrioti del Gianicolo.
Per la rubrica Ritratti dimenticati, Patrizia Di Giuseppe ricostruisce la figura del medico e scienziato molisano Vincenzo Tiberio, precursore degli studi sulle proprietà delle muffe e delle loro proprietà antibiotiche. La sua ricerca “Sugli estratti di alcune muffe”, pubblicata nel 1895, sulla rivista “Annali d’Igiene sperimentale”, viene completamente snobbata dalla comunità scientifica italiana ed internazionale. Deluso da questa accoglienza intraprende la carriera di medico della Regia Marina, attività che lo conduce in giro per il mondo, distinguendosi per le sue doti umane e professionali. Rientrato definitivamente a Napoli per dirigere il Gabinetto di Igiene e Batteriologia dell’Ospedale della Marina a Piedigrotta, ruolo che gli avrebbe consentito di portare avanti gli studi sull’azione battericida delle muffe, purtroppo muore per infarto miocardico, il 7 gennaio del 1915 a soli 45 anni. Il Nobel per la scoperta della penicillina viene assegnato, invece, nel 1945 ad Alexander Fleming, Howard Florey ed Ernst Boris Chain.
Per la rubrica Ritratti dimenticati, Patrizia Di Giuseppe ricostruisce la figura di Giuliano Gerbi.
Giornalista sportivo della EIAR (l’antenata della Rai), famosissimo negli anni Trenta per le radiocronache del ciclismo, venne allontanato perchè ebreo alla fine dell’estate del 1938, subito dopo la famosa vittoria del Tour de France di Gino Bartali, gara che aveva seguito con apprezzamento da parte dei suoi estimatori.
Riparato negli USA diventò speaker di punta, con lo pseudonimo di Mario Verdi, dell’emittente dell’Office of War Information, che aggiornava in lingua italiana i connazionali prigionieri di guerra e gli italiani della penisola sull’andamento della guerra in Italia.
Dopo la guerra, da cittadino statunitense, tornò in Italia per continuare la sua attività di giornalista di radio americane.
Di seguito una bibliografia minima di approfondimento:
Sandro Gerbi, Il cronista di Bartali, PreText, n. 9 dicembre 2018
Quando Mike l’americano portava in Italia le voci dei «paisà» d’Oltreoceano, Corriere della Sera, Unità d’Italia, 8 settembre 2011
Joseph Sciorra. ‘Don’t Forget You Have Relatives Here’: Transnational Intimacy and Acoustic Communities of WOV-AM’s La Grande Famiglia, New Italian Migrations to the United States, Vol. 2: Art and Culture Since 1945, Ed. Laura E. Ruberto and Joseph Sciorra (Urbana, IL: University of Illinois Press, 2017), 32-64.
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