Notizie dall'Austria

Gli Internati Militari Italiani esclusi dall'indennizzo

La legge austriaca nell'indennizzo ai lavoratori forzati ed ai deportati nel territorio austriaco a suo tempo incorporato nella Germania del Terzo Reich non comprende specificatamente l'Italia. Vienna ha firmato accordi bilaterali con la Bilorussia, la Polonia, la Federazione Russa, la Repubblica ceka, l'Ucraina e l'Ungheria.

Il Fondo austriaco si aspetta un totale di 150.000 richiedenti, è dotato di 6 miliardi di Schilling e durerà tre anni.

I prigionieri di guerra non ricevono alcun indennizzo, " Perciò - dice la legge - è senza importanza che i prigionieri di guerra siano stati catalogati come tali o - come nel caso degli IMI - per ragioni contrarie al diritto internazionale non siano stati catalogati come tali. Tantomeno ha importanza la decisione del regime nazista di non rendere liberi i prigionieri di guerra, ma di mutare il loro status in quello di lavoratori civili ".

L'Ente di ogni stato con cui Vienna ha firmato un accordo bilaterale riceverà un aiuto finanziario per la sua attività.

Del Kuratorium fa parte anche il direttore del Dokumentationszentrun des Bundes Jùdischer Verfolgter des Naziregimes o un suo rappresentante. Forse si tratta del centro di documentazione di Simon Wiesenthal.

Il sig. Manfred H. Teupen ha rivolto una richiesta di chiarimenti all'on. Mag. Terezija Staisit, rilevando l'assurdità della decisione di escludere gli IMI dalla possibilità di un indennizzo.

La situazione è molto difficile per gli italiani, l'Austria pensa di compensare soltanto i lavoratori dell'Est.

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