Lettera di Lazzero Ricciotti al Presidente della Repubblica
Caro Signor Presidente della Repubblica,
Le allego copia della lettera inviata al Presidente del Consiglio per un
iniziativa rivolta a difendere la posizione degli "Schiavi di
Hitler", dei 50.000 morti nei lager e degli assassinati in Cefalonia.
E' l'ultimo tentativo prima che si chiuda una brutta pagina e noi le
chiediamo, nelle forme che sceglierete, di darci il Suo appoggio più
autorevole.
La ringraziamo di cuore e le inviamo la nostra gratitudine.
Suo
Ricciotti Lazzero
Lettera al Presidente del
Consiglio
Caro
Presidente del Consiglio,
mando questa lettera a Lei, che tanto ha a cuore il problema degli
"Schiavi di Hitler" per informarla degli ultimi sviluppi della
situazione.
Ad una richiesta precisa fatta al Bundesinformation di Colonia mi è stato
risposto così:
La decisione sugli I.M.I.(Intenati Militari Italiani) è gia stata presa,
in senso negativo.
Verrà comunicato a maggio nella prossima seduta a Berlino del Kuratorium
della Fondazione.
I soldati italiani non dovrebbero avere alcun diritto ad un indennizzo, ne
i 50.000 morti nei lager, ne i morti di Cefalonia. Ci è stato chiesto di
inviare a Berlino alla prossima seduta del Kuratorium una persona di alto
livello italiano che abbia questi requisiti:
Conoscenza del diritto internazionale, della storia dei lager e militare e
che parli correttamente il tedesco o l'inglese. Questa persona prenderà
parte alla seduta del Kuratorium e controbatterà le tesi dei tedeschi.
Abbiamo fatto una ricerca e, tutte le associazioni d'accordo, abbiamo
scelto per Berlino il Gen. Max Giacomini, che parla correttamente il
tedesco e l'inglese, è stato addetto militare all'estero, è presidente
dell'ANEI (Associazione Nazionale Ex Deportati) e da sempre ha a cuore il
problema dei lavoratori forzati.
A Lei, Signor Presidente, l'Istituto di Storia Contemporanea di Como
chiede, assieme ai colleghi elle altre Associazioni, di rendere noto nella
forma che lei crederà più opportuna il massimo appoggio istituzionale al
Gen. Giacomini.
La battagli è difficile ed è più che mai necessario che si sappia che
l'Italia è alle spalle con dignità e fierezza di coloro che hanno patito
nella Germania nazista. Ed è anche, questo, l'ultimo tentativo che noi
possiamo fare prima che si chiuda sul piano burocratico quello che sul
piano mondiale resterà sempre aperto come una grande catastrofe.
La ringrazio, Signor Presidente, a nome dell'Istituto e mi auguro che il
suo appoggio sia forte e decisivo.
Con rispetto e sentimenti di simpatia
Suo
Ricciotti Lazzero
P.S.: Mi perdoni la scrittura. Un infarto tre settimane fa mi ha reso
semi-cieco. Vedo solo con l'occhio destro ( 2 diottrie ), non posso fare
più niente: libri, giornali, automobile, televisione.
Ma resisto lo stesso.
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