L'ISTITUTO DI COMO NELL'AMBITO DELLA RETE DEGLI ISTITUTI DELLA RESISTENZA

Alla data di fondazione ad opera di Giusto Perretta nel 1977, l'Istituto Comasco per la Storia del Movimento di Liberazione - oggi Istituto di Storia contemporanea "P.A. Perretta" - è attiva sul territorio nazionale una struttura federativa di istituti similari, composta dall'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, con sede in Milano, e da 29 Istituti associati, a dimensione regionale (12) o provinciale (17), nel cui Consiglio Generale Perretta rappresenta l'Istituto Lombardo, e della quale anche l'Istituto di Como, approntati gli adeguati organi statutari e la necessaria dotazione strumentale, entra a far parte dal 1979.
Ente con personalità di diritto pubblico, riconosciuto con legge 16/1/1967 n. 3, l'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia viene fondato nel 1949 per iniziativa di Ferruccio Parri, che ne resterà membro direttivo nonché presidente onorario fino al decesso nel 1981, allo scopo di "assicurare la più completa e ordinata documentazione di tale movimento dalle sue origini antifasciste alla liberazione e di promuoverne lo studio storico e la conoscenza nell'ambito di una più generale considerazione della storia del fascismo e dell'Italia contemporanea" (dall'art. 1 dello Statuto originario).
L'Istituto si dà una struttura democratica su base associativa che ne fa un'esperienza unica nel panorama culturale italiano del dopoguerra garantendogli una tradizione di autonomia e consentendogli di aggregare attorno a progetti sempre più impegnativi, sul piano nazionale come su quello internazionale, ricercatori e studiosi di elevata professionalità. Attorno ai nuclei iniziali del materiale archivistico e bibliografico provenienti dagli organismi partigiani, si costituisce negli anni un'imponente dotazione che porta alla definizione di un vasto programma editoriale che alla pubblicazione del periodico "Il Movimento di Liberazione", poi "Storia Contemporanea", affianca le prime collane di studi storici e di strumenti per la ricerca, nonché la promozione e organizzazione di convegni su temi istituzionali inquadrati nel più ampio contesto della storia contemporanea.
Via via che la struttura federativa si allarga, l'attività dell'Istituto Nazionale si arricchisce dei preziosi apporti degli istituti periferici, ciascuno dei quali peraltro, oltre a partecipare ai progetti comuni di ricerca, ne sviluppa di propri legati al contesto storico locale dedicando nel contempo, grazie al radicamento sul territorio, particolare cura all'attività di divulgazione e alla presenza nelle scuole. Si va così gradatamente definendo una specifica fisionomia dei singoli Istituti, cui si accompagna la necessità di sempre più articolate strutture di coordinamento: mentre sul piano scientifico si approfondisce l'analisi del rapporto fra storia nazionale e storia locale, sul piano organizzativo si individuano più adeguate forme di rappresentanza all'interno del Consiglio nazionale, si definiscono i rapporti fra realtà regionali e provinciali, si cercano nuove e autonome forme di finanziamento.
Il sostegno statale, sempre più insufficiente nell'erogazione dei contributi, mantiene tuttavia una funzione indispensabile nella composizione dell'organico degli Istituti, che in base alla legge del '67 beneficiano dell'assegnazione di personale comandato: insegnanti che il Ministero della Pubblica Istruzione destina, su richiesta, all'Istituto Nazionale il quale a sua volta li assegna alle diverse sedi. In molte realtà periferiche, fra cui anche quella di Como, impossibilitate a sostenere l'onere di personale assunto, essi costituiscono, insieme con l'appoggio degli Enti locali, la garanzia prima di sopravvivenza, una insostituibile risorsa di professionalità. Attualmente sono distaccati presso gli Istituti, con mansioni di ricerca, attività didattica, gestione archivistica e bibliotecaria, direzione, 62 insegnanti. Presso l'Istituto di Como, dopo la prof. Irene Fossati a partire dall'anno scolastico 1982-83, è attualmente in servizio dal 1987 il prof. Valter Merazzi, che dal 1994 riveste la funzione di Direttore. Grazie a tale presenza le potenzialità della rete si sono esplicate soprattutto attraverso una serie di corsi d'aggiornamento per conto del Ministero della Pubblica Istruzione finalizzati alla formazione in servizio degli insegnanti.
Le problematiche gestionali e finanziarie di una rete così complessa, che conta oggi 62 Istituti associati e 5 Enti collegati, hanno portato alla necessità di ridefinire la fisionomia stessa della realtà associativa che si configura oggi come "sistema federativo paritario degli Istituti e degli Enti associati" (art. 1 dello Statuto). In base al Decreto legislativo del 29/10/99 n.419, esso ha natura di associazione di diritto privato, con propria personalità giuridica e autonomia amministrativa. E' sottoposto alla vigilanza del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e porta l'intitolazione di Ferruccio Parri.

 
 

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