Docenti: Antonella Raveglia
– Ida Scappatura
Relazione sul progetto “I giorni della felicità”
realizzato nell’anno scolastico 2004-05
Le classi IIIA e IIIB della S.M.S. di Ossuccio nell’anno scolastico
2004-05 hanno aderito al progetto “I giorni della felicità”
proposto dall’Istituto “Perretta” in occasione del sessantesimo
della Liberazione e della fine della guerra.
Le fasi dell’attività sono state le seguenti:
-raccolta materiale
-organizzazione del materiale raccolto in un copione
-realizzazione di uno spettacolo teatrale
Le informazioni necessarie allo svolgimento del progetto
sono state ricavate da fonti diverse: documenti, fotografie, interviste.
Testi consultati dagli alunni:
- Le giornate della liberazione: Milano, dal 28 marzo
al 6 maggio 1945-
- 25 aprile 1945 ; Como è libera: libera e indenne- Irene Daviddi
- L’Italia del 1945- Come eravamo nell’anno in cui scoppiò
la pace- Marco Innocenti
- C’era la guerra – Rosaria Marchesi
- Incontro con il mondo resistenziale comasco- Francesca Lodolini
- Un accenno con intelletto d’amore- Giusto Perretta
- Diario di prigionia- Lino Monchieri
- La stagione di una fine: 1943-1945- Giorgio Cosmacini
- La memoria che resiste- Giusto Perretta
- Coprifuoco : vita quotidiana degli italiani nella guerra civile: 1943-1945-
Gian Franco Venè
- La calma apparente del lago: Como e il Comasco tra guerra e guerra civile
1940-1945- Vittorio Roncacci
- Il Popolo Comasco, 4 agosto 1945 “La battaglia del popolo di Tremezzina”
- La battaglia di Lenno - Storia e leggenda del cap. Ugo Ricci- G. Pagani
Riportiamo di seguito il testo di alcune interviste
raccolte dai ragazzi:
Giorgia Longoni, intervista alla nonna:
1) Come vivevi in casa durante la guerra?
In famiglia eravamo in sette, io, mia madre, mio padre e i miei fratelli.
Noi non potevamo permetterci tutte le cose che i ragazzi di oggi possono
permettersi, andavamo sempre ad aiutare la nostra madre a lavare i panni,
delle volte mungevamo insieme a lei la nostra mucca e poi andavamo a letto
subito dopo cena. Alcune volte, io e i miei fratelli, giocavamo o andavamo
a dare da mangiare ai cavalli che erano nel giardino sotto casa nostra.
2) Avevate difficoltà a procurarvi il cibo, da vestire e da scaldarvi?
Come superavate tali problemi?
Non avevamo molto da mangiare, però con il latte che ci procuravamo
con la nostra mucca, ci mangiavamo la polenta o le castagne. Per prendere
il pane dovevamo avere la tessera, ma dato che il pane quasi sempre non
bastava per tutti, andavamo a vendere il nostro zucchero, che ne avevamo
in abbondanza, alle signore che abitavano nella stessa via in cambio di
pasta o farina per la polenta. Per procurarci i vestiti, noi conoscevamo
una donna che ci dava i vestiti che scartava. Per scaldarci usavamo sempre
il fuoco, ci bollivamo anche l’acqua per la polenta. Quando dovevamo
andare a dormire, per scaldarci il letto usavamo, appunto, lo scaldaletto.
3) Avevate paura? Avevate corso dei rischi gravi? In
quale occasione?
Avevamo certamente paura, primo perché un giorno i “repubblicani”
avevano ucciso un uomo, proprio davanti a casa nostra, secondo perché,
sempre i repubblicani, avevano portato via mio padre, e terzo perché
a Tramezzo avevano buttato una bomba.
4) Come erano i rapporti con i vicini in tempo di guerra?
Noi non avevamo vicini, però delle volte venivano a farci visita
dei contadini che ci offrivano qualche cosa da mangiare.
5) C’erano reciproco aiuto e solidarietà, oppure no?
C’era molto aiuto reciproco, in casa io, oltre ad aiutare la
mamma nei mestieri, delle volte curavo i miei fratelli.
6) Le condizioni igieniche com’erano?
Avevamo solo acqua per lavarci e per pulirci, ci lavavamo nei mastelli,
dei grossi “bagnini”, e i nostri bisogni li facevamo in un
buco in giardino.
7) Che cosa ricordi del giorno in cui fu annunciata la fine della guerra?
Eravamo tutti contenti, avevano fatto una festa in piazza e avevano
anche suonato le campane!
Maurizio Geninazza , intervista al nonno:
1) Quanti anni avevi nel mese di aprile del 1945?
Nel 1945 avevo 15 anni.
2) Dove ti trovavi in quel periodo?
In quel periodo lavoravo già nella ditta Kent –Tieghi
a Campo e abitavo a Ospedaletto.
3) Cosa ricordi della giornata della Liberazione?
Ricordo che la radio trasmise la notizia e allora tutti ci riversammo
in strada a far baldoria e a gridare.
4) Che sensazione hai provato?
Di contentezza.
5) Appena saputa la notizia della liberazione qual è la prima cosa
a cui hai pensato?
Ho pensato: finalmente posso mangiare! Perché in quel tempo
si pativa la fame.
6) Conoscevi qualcuno partito per la guerra?
Diverse persone.
7) Ti ricordi qualche aneddoto da raccontare con cui hai festeggiato?
Mi ricordo che quel giorno tutti sparavano, e io con un mio amico
avevo rubato due mitra e siamo andati sull’Isola Comacina a sparare
ai pesci cavedani!
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