Alberto Burgio

Abstract intervento di Alberto Burgio

La premessa è che la descrizione di un processo storico non dovrebbe esimersi dalla sua valutazione in termini di progressività o regressività; e che la crisi della militanza appare il sintomo di un passaggio politico-storico di segno regressivo. Essa si colloca infatti sullo sfondo della reazione (o "rivoluzione" conservatrice) di stampo neoliberista (esito del mix tra delocalizzazione produttiva e unificazione dei mercati speculativi) alle conquiste realizzate dal movimento operaio negli anni Sessanta e nei primi anni Settanta. Il punto di caduta di questa dinamica è stata, nella prospettiva che ci riguarda, la crisi delle grandi organizzazioni di massa (partiti e sindacati) della classe lavoratrice, conseguenza delle profonde trasformazioni dei sistemi di produzione (il passaggio al c.d. postfordismo). È rilevante in questo contesto anche la ristrutturazione della finanza pubblica nel senso della secca riduzione della spesa sociale (fenomeno ideologicamente mascherato come «crisi fiscale dello Stato»), dal momento che ne è seguita la riduzione («razionalizzazione») dei sistemi di welfare a carico della fiscalità, quindi la riduzione del personale addetto ai servizi, parzialmente sostituito da personale volontario in un processo di obiettiva privatizzazione dello Stato sociale. La crisi della militanza si colloca dunque su uno sfondo segnato dallo sfondamento capitalistico e dall'arretramento complessivo del movimento operaio. Appaiono quindi non condivisibili le letture idealistiche e idealizzanti dell'emergere della figura del volontario, ricondotto al presunto affermarsi di una nuova antropologia solidale e post-politica, libera dai vincoli della disciplina di partito. Al contrario, tutto sembra suggerire che la ricostruzione di una pratica politica critica presupponga quella di grandi organizzazioni di massa e il recupero della disponibilità a un'azione collettiva nel loro ambito, secondo modelli classici quali quello delineato nei Quaderni del carcere di Gramsci (cfr. in part. Q. 11, § 25 e Q. 13, § 27).


Intervento video:

http://www.youtube.com/watch?v=7qDxRkQYm7s&list=UU1CxuFS6A7kHu_p5uGD8Dbw&index=1