Domande ad Evers:
Egregio
Sig.
Lothar Evers
Bundesverband Information & Beratung furNS-Verfolgte
Colonia
Caro Evers,
le scrivo da Como ponendo
alcune domande:
Abbiamo
raccolto più di 10.000 schede di lavoratori coatti, ma la maggioranza
è praticamente senza documentazione.
- Per
queste persone tutto è da considerarsi perduto?
- Quali
sono i documenti che lo IOM richiederà per essere ammessi
all'indennizzo?
- L'amico
di Schreiber ha scritto uno statement per chiarire la posizione degli
IMI. E' stato Hitler personalmente che volle fossero internati e non
prigionieri di guerra.
- L'Italia
ha avuto 50.000 morti nei Lager. Per loro il risarcimento è perduto?
- Sarebbe
possibile aprire per essi una causa contro la Fondazione di
Berlino?
- A
Berlino, ci informa Schreiber, ci sono 400.000 schede di IMI. Cosa si
può fare? Noi non abbiamo la possibilità di andarci e restare là
qualche mese per controllare quei documenti.
- Quale
ufficio IOM tratterà i nostri prolemi? Lo IOM di Roma o lo IOM di
Ginevra?
La ringrazio, caro sig.Ever,
per l'aiuto che dà e per il ricordo costante dei problemi di noi
italiani.
Con cordiali saluti e
gratitudini
Ricciotti Lazzero
(Pres. ISC
"P.A. Perretta")
Como, 19 settembre 2000
Risposta di Lothar Evers
Caro Ricciotti Lazzero,
molte grazie per la Sua lettera.
La domanda delle prove documentarie non è stata ancora affrontata dal
Kuratorium. In nessun caso i militari internati italiani sopravvissuti
devono lasciarsi prendere dal panico di non ottenere nessun indennizzo
perché non in possesso di alcuna prova scritta. Nella stassa situazione
si trovano numerosi sopravvissuti, distribuiti in molte Organizzazioni
partner, per cui si dovrà trovare in questo caso una soluzione
pragmatica.
In nessun caso tutto è perduto per questi sopravvissuti.
Riguardo alla sua domanda:
Finora non è stato fissato - in quanto il Kuratorium non ha ancora
approvato alcun criterio per tutti i sopravvissuti - quali documenti
verranno accettati dallo IOM. Lo IOM sembra però portato a costituire una
commissione internazionale, ed a me sembra importante che in ogni caso
colleghe e colleghi italiani vi siano rappresentati.
I giudizi del dott.Schreiber sono sicuramente importantissimi per la
totale procedura. A metà ottobre sarò nelle vicinanze di Freiburg e
cercherò di mettermi in contatto personalmente col dott.Schreiber.
Per
quanto riguarda i morti - e ciò non vale solo per l'Italia - ma per
esempio anche l'ex U.R.S.S. ne deriva che si tratterebbe di un problema di
riparazioni internazionali, al quale hanno rinunciato gli U.
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